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Bloccato nella risposta traumatica (1)

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buona scelta quando non possiamo vincere nella lotta o non possiamo fuggire. Un modo di freezarsi è fingersi morto e sperare che l’orso non sia minaccioso o affamato. Fingendoci morti si potrebbe anche evitare che il predatore si accorga della nostra presenza. Probabilmente ti sarà capitato di aver visto un animale immobilizzarsi sentendo un suono improvviso. Per affrontare una minaccia fisica di vita o morte in un modo che ci dia le migliori possibilità di sopravvivere, il nostro corpo mette in atto molti cambiamenti. Ci aiuta ad essere pronti ad agire, appunto lottare, fuggire oppure freezarci.  Uno di questi cambiamenti consiste nel confinare temporaneamente i pensieri così che non ci ritardino da azioni salvavita. Nell’esempio dell’orso, se ci prendessimo il tempo di pensare a tutte le opzioni, l’orso ci prenderà. Il nostro sistema di sopravvivenza corporeo prende il sopravvento per darci le migliori opzioni per sopravvivere. Tuttavia, le risposte di lotta, di fuga e di freezing diventano problemi quando continuano molto dopo che l’immediato pericolo è passato.
Se lotti con lo stress post-traumatico (PTS), anche se la minaccia fisica è andata via, il tuo sistema di lotta/fuga/freezing è ancora attivo. Uno dei lavori importanti del tuo sistema di lotta/fuga/freezing è controllare i tuoi livelli di arousal. L’arousal è collegato allo stato di allerta ed energia. Immagina che nel tuo cervello tu abbia un interruttore della luce “pronto per il pericolo”. È un interruttore che va dall’alto al basso. Quando lotti con il PTS, il tuo interruttore della luce “pronto per il pericolo” è bloccato in “alto”, quindi reagisci con una risposta attacco-o-fuga. L’interruttore non si aggiusta più adeguatamente per provvedere solo a ciò che effettivamente ti serve al cambiare delle condizioni. Questo significa che resti bloccato in “alto” anche quando non sei più in pericolo. Pensi al sistema di freezing come al tuo interruttore della luce “pronto per il pericolo” bloccato in “off”, ad un alto livello di arousal. Ancora, l’interruttore non si aggiusta più adeguatamente quando le condizioni cambiano.

Riferimenti

  • Davis, L. (2016). Meditations for Healing Trauma: Mindfulness Skills to Ease Post-Traumatic Stress. New Harbinger Publications

Autore/i dell'articolo

Dott.ssa Antonella Montano

Dott.ssa Antonella Montano

  • Fondatrice e Presidente della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
  • Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
  • Fondatrice e Direttrice dell’Istituto A.T. Beck per la terapia cognitivo-comportamentale di Roma e Caserta
  • Fondatrice e Vicepresidente CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
  • Certified Trainer/Consultant/Speaker/Supervisor dell’ACT (Academy of Cognitive Therapy)
  • MBSR teacher. Expert Yoga Trauma teacher certificata Yoga Alliance®-Italia/International
  • Membro dell’IACP (International Association of Cognitive Psychotherapy)
  • Membro dell’ESTD (European Society for Trauma and Dissociation)

Dott.ssa Roberta Borzì

Dott.ssa Roberta Borzì

  • Componente del comitato scientifico della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
  • Psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
  • Vanta esperienza clinica in ambito adulto, e si occupa prevalentemente di tutti i disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, problematiche sessuali, disturbi di personalità con la Schema Therapy, in cui è formata attraverso training specifici e supervisione con esperti del settore. Ha anche conseguito entrambi i livelli della formazione in EMDR.
  • Socio Fondatore CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.

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