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Una tradizione nascosta alla base della moderna psicoterapia

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Una tradizione nascosta alla base della moderna psicoterapia

All’origine della moderna psicoterapia già esisteva una corrente della pratica psicologica abbastanza forte orientata al corpo. Questo è stato ampiamente dimenticato dal campo della terapia psicologica nel suo insieme. È solo adesso, un secolo dopo, che questo lavoro (una forma di lavoro corporeo somatico, educativo e terapeutico, avviato all’inizio del XX secolo da alcuni pionieri coraggiosi, per lo più donne), sta cominciando a essere riconosciuto.

Elsa Gindler (1885-1961) può essere reputata la rappresentante principale di questa tradizione. La Gindler, infatti, può essere considerata la nonna della psicologia somatica e della psicoterapia corporea, nonostante non fosse una psicologa o psicoterapeuta.

È stata una giovane donna a cui fu diagnosticata una grave malattia con cui ha dovuto combattere. Allo scopo di esplorare possibilità di recupero e guarigione, cominciò a dare piena attenzione a quello che succedeva dentro di lei in ogni momento, in qualsiasi attività facesse durante il giorno. Un suo studente, collega e amico, Elfriede Hengstenberg spiegò “lei scoprì che con questa pratica raggiungeva uno stato in cui non era più disturbata dai suoi pensieri e preoccupazioni. E fece esperienza, un’esperienza consapevole, che la calma nel campo fisico era equivalente alla fiducia nel campo psichico. Questa fu la sua scoperta, e divenne basilare per le successive ricerche”.

Elsa voleva trovare per le persone un modo per sperimentare e apprendere dal proprio comportamento somatico in tutte le situazioni di vita. Offrì così opportunità per diventare più consapevoli di quello che stava accadendo nel loro organismo. Le attività naturali di ogni giorno erano materiale per le sue lezioni. Il suo focus era “sentire la propria strada”.

Nel 1913 Gindler aveva sviluppato il suo modo di lavorare con il rilassamento. L’attenzione al respiro era fondamentale: “Lei era un’insegnante del respiro: semplicemente stare attenti al respiro in modo da apprendere come le cose si interconnettono, così da imparare cosa serve per migliorare e ottenere un funzionamento più completo, per una maggiore reattività del respiro e quindi per l’intera persona. Lei non insegnava agli altri cosa avrebbero dovuto essere, ma solo come scoprire come erano”.

Gindler ha vissuto la sua vita a Berlino. Nel 1925, incontrò il musicista sperimentale ed educatore Heinrich Jacoby. Diedero avvio al lavoro “Jacoby-Gindler”.

Riferimenti

Autore/i dell'articolo

Dott.ssa Antonella Montano

Dott.ssa Antonella Montano

  • Fondatrice e Presidente della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
  • Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
  • Fondatrice e Direttrice dell’Istituto A.T. Beck per la terapia cognitivo-comportamentale di Roma e Caserta
  • Fondatrice e Vicepresidente CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
  • Certified Trainer/Consultant/Speaker/Supervisor dell’ACT (Academy of Cognitive Therapy)
  • MBSR teacher. Expert Yoga Trauma teacher certificata Yoga Alliance®-Italia/International
  • Membro dell’IACP (International Association of Cognitive Psychotherapy)
  • Membro dell’ESTD (European Society for Trauma and Dissociation)

Dott.ssa Roberta Borzì

Dott.ssa Roberta Borzì

  • Componente del comitato scientifico della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
  • Psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
  • Vanta esperienza clinica in ambito adulto, e si occupa prevalentemente di tutti i disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, problematiche sessuali, disturbi di personalità con la Schema Therapy, in cui è formata attraverso training specifici e supervisione con esperti del settore. Ha anche conseguito entrambi i livelli della formazione in EMDR.
  • Socio Fondatore CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.

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