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Perché il trauma imprigiona la mente? (2a parte)

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Come abbiamo visto nella prima parte di questa news, la vittima risponderà a nuovi eventi, anche innocui, a relazioni e sfide, come se stesse rispondendo alla vecchia minaccia. Il suo cervello ritorna ripetutamente indietro, ricorrendo alla modalità difensiva che l’ha salvata nel passato rispetto al trauma. Questo fa sì che la persona metta in atto comportamenti difensivi, anche molto intensi, davanti a stimoli neutri o quasi neutri.

 

Agli altri la vittima può apparire spesso esageratamente paurosa, labile, iperreattiva,  inappropriata davanti ai normali eventi della vita e nel comportamento sociale.

 

Le vittime possono sperimentare un’attivazione fisiologica dolorosa sotto forma di ansia o panico in situazioni apparentemente benevole, perché hanno generalizzato le loro risposte a tutta una serie di stimoli che solo alla lontana riflettono l’originale evento traumatico.

 

Il comportamento può apparire strano, e molto spesso incomprensibile, persino alla vittima stessa, creandole considerevole disagio emotivo e imbarazzo.

Questo può portarla a isolarsi, dando il via a un circolo vizioso di comportamenti difensivi che la rendono sempre più imbrigliata nel passato.

 

Parte di questo isolamento è dovuto anche all’inevitabile esposizione a stimoli ambientali normalmente presenti nei rapporti sociali. Stimoli che sono percepiti come piacevoli e divertenti dai più, ad esempio ascoltare la musica o intrattenere una conversazione, possono essere vissuti dalle vittime come irritanti, minacciosi ed estenuanti. Molte vittime possono sentirsi addirittura sovrastate da ciò.

 

Purtroppo questo processo di isolamento sociale depriva ancora di più la vittima delle necessità fondamentali nel processo di guarigione. Il supporto sociale, infatti, rappresentato dal condividere se stessi con gli altri, è ritenuto uno dei più importanti fattori nel promuovere il recupero personale delle vittime del trauma.

Riferimenti

  • Scaer, R. C. (2005). Trauma Spectrum: Hidden Wounds and Human Resiliency. W.W. Norton & Co.
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