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La Resilienza

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Possiamo considerare la resilienza come la capacità di rimbalzare e riprendersi. Il dizionario la considera sinonimo di elasticità: “la capacità di riprendere rapidamente la propria forma, dopo essere stato piegato, tirato o allungato”. Sembra quasi una qualità magica. È magica perché può consentire un riadattamento dell’intero organismo quando è stato deformato, anche psicologicamente. Senza la resilienza, infatti, saremmo molto deformati da quello che ci accade. Se non fossimo resilienti e predisposti a un processo di riparazione, non potremmo aprirci di nuovo, non potremmo rischiare ancora, non potremmo amare ancora una volta. Quindi la resilienza è molto importante, al punto che è da un po’ di anni che si è pensato di promuoverla e aumentarla già nei bambini.

Quando si parla di trauma, non è mai abbastanza l’enfasi posta sul dato di fatto che il trauma cambia il sistema nervoso, pertanto una completa guarigione richiede anche il ripristino dell’equilibrio del sistema nervoso, che si traduce nell’imparare a regolare l’attivazione somatica (arousal).

Quando il nostro sistema nervoso è bloccato, sovrastato a causa del trauma, infatti, non ha più la resilienza per continuare a funzionare. La resilienza viene, dunque, considerata la capacità del sistema nervoso di ribilanciarsi continuamente nel tempo. Jasmin Lee Cori (2008) usa una metafora per descrivere gli stati traumatici: un fiume rimasto bloccato dai detriti. Quando l’acqua non scorre liberamente, disturba il sistema vitale del fiume. Le parti che sono bloccate diventano affamate di vita (assenza di acqua), mentre quelle che sono inondate sono a rischio in un altro modo (eccesso di acqua). Senza il normale movimento, l’acqua poi diventa stagnante. Lo stesso accade con il trauma. Parti di noi sono bloccate, altre inondate. La nostra energia vitale diventa disturbata e non abbiamo più il sostegno per crescere e stare bene. Quando siamo bloccati in questo modo, la nostra energia si congestiona e la nostra coscienza diventa torbida.

Se riusciamo a liberare il fiume dagli ostacoli e permettere al flusso d’acqua di scorrere nuovamente, possiamo riprendere la nostra vitalità. Questo recupero di energia e benessere è quello che vuol dire essere resilienti.

Con la resilienza, il sistema d’allarme può ancora continuare a suonare ma, piuttosto che farlo andare avanti per ore, possiamo imparare a spegnerlo dopo 15 minuti. Questo è il progresso che la resilienza ci permette di fare.

Riferimenti

  • Lee Cori, J. (2008). Healing from Trauma. A Survivor’s Guide to Understanding Your Symptoms and Reclaiming Your Life. Da Capo Press
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