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Il movimento come pratica

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Questa news ha lo scopo di chiarire la differenza tra fare esercizi fisici di ginnastica e praticare, invece, un movimento consapevole. La differenza sta nell’atteggiamento intenzionale e attento. La parola “pratica”, che si può abbinare a qualsiasi tipo di esercizio, vuol dire qualcosa fatto con consapevolezza scelta e focalizzata sul movimento che si sta eseguendo. Portare la pratica di Mindfulness negli esercizi vuol dire essere consapevoli di quello che si sta facendo, mentre lo si sta facendo. Siamo focalizzati sull’esperienza che si dischiude momento dopo momento. Una camminata consapevole è diversa dal semplice camminare per dirigersi verso la macchina. Spesso la nostra mente è occupata da altri pensieri, ad esempio il posto verso cui vogliamo guidare. Camminare o correre su un tapis roulant può diventare una pratica quando portiamo un’attenzione consapevole ai pensieri, alle emozioni o alle sensazioni fisiche che sorgono. Quando, invece, ci distraiamo con musica, video o chiacchierando con la persona che abbiamo accanto, stiamo facendo esercizio fisico.

Tutti gli esercizi che implicano anche movimenti fisici, se fatti con consapevolezza, andranno a rafforzare la “musica mentale” che solo un’attenzione focalizzata può dare.

Seguire un audio di rilassamento muscolare progressivo  in modo mindful ci insegnerà a porre l’attenzione su specifici gruppi muscolari, alternando, ad esempio, uno stato di tensione a uno di rilassamento. Svolgere un esercizio mindfully infatti ha un doppio beneficio: ci insegna a stare nel nostro corpo nel qui e ora, e ad avere un’attenzione fluttuante da un gruppo muscolare all’altro. Questo è quello che rende il rilassamento muscolare progressivo una pratica, piuttosto che un semplice esercizio di rilassamento.

Riferimenti

  • Cook, C.P. (2015). Mindfulness and Yoga for Self-Regulation. Springer Publishing Company

Autore/i dell'articolo

Dott.ssa Antonella Montano

Dott.ssa Antonella Montano

  • Fondatrice e Presidente della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
  • Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
  • Fondatrice e Direttrice dell’Istituto A.T. Beck per la terapia cognitivo-comportamentale di Roma e Caserta
  • Fondatrice e Vicepresidente CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
  • Certified Trainer/Consultant/Speaker/Supervisor dell’ACT (Academy of Cognitive Therapy)
  • MBSR teacher. Expert Yoga Trauma teacher certificata Yoga Alliance®-Italia/International
  • Membro dell’IACP (International Association of Cognitive Psychotherapy)
  • Membro dell’ESTD (European Society for Trauma and Dissociation)

Dott.ssa Roberta Borzì

Dott.ssa Roberta Borzì

  • Componente del comitato scientifico della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
  • Psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
  • Vanta esperienza clinica in ambito adulto, e si occupa prevalentemente di tutti i disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, problematiche sessuali, disturbi di personalità con la Schema Therapy, in cui è formata attraverso training specifici e supervisione con esperti del settore. Ha anche conseguito entrambi i livelli della formazione in EMDR.
  • Socio Fondatore CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.

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