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Confini

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I confini di solito sono definiti come fisici quando riguardano il contatto e la prossimità e come processi quando comprendono i pensieri, le sensazioni e le convinzioni. Anche quando il trauma viola i confini fisici e sessuali, i survivor spesso sperimentano dei confini più complicati. Per chi ha uno stile di attaccamento insicuro, la rottura di questo confine Sé/Altro, spesso non riparata, crea uno sconvolgimento enorme.

Quello che complica ulteriormente, in caso di trauma e di ferite dell’attaccamento, è il confine confuso nel tempo tra il momento presente e il passato (ovvero quello che è già accaduto ma che è ancora fisicamente presente). A prescindere da quanto sia difficile il passato, possiamo solo transitare dal passato al presente. Fluidamente avvolti nell’evasione o invasi dall’esperienza degli altri, quelli che hanno delle ferite dell’attaccamento “viaggiano nel tempo” tra il passato e il presente, oppure si contorcono, come in un quadro di Picasso, in modo da affrontare in qualche maniera le emozioni e le dissonanze che emergono dentro e intorno a loro. Possono anche dimenticare, o diventare estremamente permeabili, oppure passare rapidamente dal passato al presente, per “aggiustarsi”. Una persona in questa situazione vive una vita guardando continuamente dallo specchietto retrovisore, diventando disorientata e arrabbiata quando la vita presente non sembra diversa rispetto a quella passata. I confini dentro e fuori di noi sono eretti per tenere lontano il disagio e, cosa ancora più importante, per tenere lontano l’enorme disappunto di non essere stati protetti, curati, rispettati, visti e conosciuti come persone uniche e speciali con i propri bisogni, diversi da quelli degli altri.

Riferimenti

  • Fay, D. (2017). Attachment-Based Yoga & Meditation for Trauma Recovery. W.W. Norton & Co

Autore/i dell'articolo

Dott.ssa Antonella Montano

Dott.ssa Antonella Montano

  • Fondatrice e Presidente della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
  • Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
  • Fondatrice e Direttrice dell’Istituto A.T. Beck per la terapia cognitivo-comportamentale di Roma e Caserta
  • Fondatrice e Vicepresidente CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale
  • Certified Trainer/Consultant/Speaker/Supervisor dell’ACT (Academy of Cognitive Therapy)
  • MBSR teacher. Expert Yoga Trauma teacher certificata Yoga Alliance®-Italia/International
  • Membro dell’IACP (International Association of Cognitive Psychotherapy)
  • Membro dell’ESTD (European Society for Trauma and Dissociation)

Dott.ssa Roberta Borzì

Dott.ssa Roberta Borzì

  • Componente del comitato scientifico della Onlus Il Vaso di Pandora, la Speranza dopo il Trauma.
  • Psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
  • Vanta esperienza clinica in ambito adulto, e si occupa prevalentemente di tutti i disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo, problematiche sessuali, disturbi di personalità con la Schema Therapy, in cui è formata attraverso training specifici e supervisione con esperti del settore. Ha anche conseguito entrambi i livelli della formazione in EMDR.
  • Socio Fondatore CBT-Italia – Società Italiana di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.

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