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10 messaggi di consapevolezza per affrontare il trauma in modo compassionevole 2°parte

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  1. Le nostre abituali reazioni alla minaccia (sentimenti di ansia, rabbia, disgusto e tristezza) non solo sono normali ma sono importanti nell’aiutare il nostro cervello in una delle sue missioni principali, ossia quella di metterci al sicuro. Ci comportiamo in certi modi quando siamo minacciati, e questo non solo non è colpa nostra, ma è semplicemente il frutto dell’attivazione di una parte delle nostre strategie di sicurezza innate e apprese. Quello che è importante è che possiamo regolare o calmare le nostre emozioni correlate alla minaccia, quando questa non esiste.

 

  1. I pensieri di autocritica e il relativo senso di colpa creano un circolo vizioso di disagio in cui rimaniamo bloccati. Il nostro cervello risponde ai pensieri di autocritica come se fossero una minaccia sociale (se non andiamo bene gli altri non ci accetteranno). Dunque, temiamo molto il modo in cui gli altri ci considerano. Ci preoccupiamo di quello che pensano perché abbiamo un cervello sociale che è evolutivamente designato a curarsi degli altri (senza gli altri non saremmo sopravvissuti). Ma l’autocritica rende i nostri flashback ancora più spaventosi come se questi frammenti di memoria ci dicessero che quello che è accaduto è colpa nostra. Quindi alimentiamo il nostro sistema di minaccia con ulteriore minaccia quando ci colpevolizziamo e questo ci tiene bloccati nella “ruota del criceto” della nostra mente traumatizzata.

 

  1. La buona notizia è che possiamo imparare a regolare le nostre emozioni basate sulla minaccia sperimentando i sentimenti modulati dal sistema di contenimento e conforto (ci prendiamo cura del nostro bambino interiore per rassicurarlo e farlo sentire in pace e calmo). Non è colpa sua. Con questo sistema sentiamo anche il supporto e l’incoraggiamento necessari per intraprendere quello che ci spaventa o disturba. Questa è una delle ragioni per cui la compassione può essere così utile, dal momento che dà equilibrio al nostro cervello sensibile alla minaccia.

 

Continua nella prossima news…

Riferimenti

  • Lee, D. (2012). Recovering from Trauma using Compassion Focused Therapy. London: Robinson
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