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Le cicatrici invisibili dell’abuso infantile subìto.

Un bambino abusato fisicamente, psicologicamente, sessualmente, subisce oltre al danno psicologico anche un danno fisico nella struttura del suo cervello?

Chi subisce un abuso sia esso fisico, emotivo, sessuale, ne porterà  le conseguenze non solo psicologiche ma anche fisiche come cicatrici scolpite nel cervello.
L’età e la durata  dell’abuso  sono fondamentali nella definizione del danno e delle sue conseguenze. Quando un bambino subisce un abuso è molto probabile che sviluppi un disturbo post traumatico da stress, questo lascia segni precisi e specifici nel suo cervello in crescita.

La ricerca condotta su soggetti adulti che sviluppano un PTSD ha dimostrato come fossero coinvolte le aree cerebrali dell’ippocampo e della corteccia frontale. Ma cosa accade quando il PTSD si instaura in età infantile a seguito di un abuso subito?

 

L’architettura del cervello umano non è così rigida come possiamo immaginare.
Il nostro cervello si compone di tante aree spesso simmetriche tra destra e sinistra, ognuna con la sua funzione. Tutte queste aree comunicano continuamente fra di loro, fra le porzioni più superficiali e quelle più profonde, ma anche fra le aree situate nella parte sinistra del nostro cervello e quelle situate nella parte destra.

Una vera e propria autostrada di fibre nervose compone il corpo calloso una grande struttura che si trova tra i due emisferi cerebrali e che li unisce nella loro totalità creando una straordinaria rete di comunicazione.

Esistono alcune tecniche di neuroimmagini impiegate negli studi scientifici che ci permettono di isolare e, in qualche modo, “disegnare” con grande precisione la struttura di queste fibre nervose, di evidenziarne i loro collegamenti e la loro integrità, come se si formasse una enorme e complessa “centralina elettrica” , continuamente in funzione e che stabilisce comunicazioni dinamiche fra le differenti aree cerebrali.

Degli studi scientifici, impiegando proprio questa metodica di neuroimmagini , hanno potuto evidenziare come la porzione centrale e posteriore del corpo calloso di quei bambini che avevano subito un abuso e che avevano sviluppato un disturbo post traumatico da stress, fosse in qualche modo “assottigliata”, meno “ricca” di fibre nervose, e quindi con una minore capacità funzionale.

Queste porzioni del corpo calloso sono quelle che contengono proprio le proiezioni interemisferiche delle strutture cerebrali coinvolte nei circuiti funzionali della comprensione e dello sviluppo dei processi e degli stimoli emotivi e di differenti funzioni della memoria.

Emozioni e memoria, parole chiave del disturbo post traumatico da stress, cicatrici precise lasciate nel cervello e che le correlano all’ abuso subito.
Cicatrici quindi fisiche, reali, tangibili.

Si può agire sul “cervello”, su queste cicatrici, per “riparare” il danno? La risposta è si e la approfondiremo nelle prossime news.

Riferimenti

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