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Perché è così difficile superare la vergogna per il trauma subìto?

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In caso di abuso sessuale infantile, a prescindere da quante volte tu abbia sentito le parole “non è colpa tua”, è molto probabile che ancora ti colpevolizzi in qualche modo, ad esempio, per esserti sottomesso, per non averlo detto a nessuno e aver permesso che l’abuso continuasse, per aver “provocato” l’abusante con il tuo comportamento o abbigliamento, o perché hai provato in qualche modo del piacere fisico. In particolare, tornando alla masturbazione, quando il corpo, nello specifico i genitali, vengono stimolati provocano fisiologicamente una sensazione di piacere, a prescindere dalla propria volontà. Le vittime, purtroppo, per questa risposta innata si sentono invece sporche, colpevoli e complici dell’abuso subito e, dunque, provano una profonda e ingiusta vergogna per loro stesse e per quanto accaduto.

Dopo aver sperimentato un trauma, specialmente un abuso infantile, quindi, la vergogna per i risvolti sessuali e intimi dell’episodio può assalire le vittime in un modo potente, pervasivo e spesso non riconosciuto. Questa vergogna, chiamata vergogna legata al trauma, proprio perché talvolta inconsapevole, può compromettere la guarigione e il processo di recupero, che non possono invece prescindere dai contenuti legati al lato sessuale. Le vittime restano immobili, silenziose, vergognose, incapaci di perdonarsi per essere state abusate oppure, come abbiamo visto sopra, anche solo per essere state vulnerabili. Pensano sia impossibile non vergognarsi per tutto questo. La vergogna è, dunque, un’emozione che va a braccetto con il trauma. Ed è per questo che ci torneremo sopra molte volte. Per complicare ulteriormente il quadro, poi la vergogna può portare le vittime a essere resistenti a cercare aiuto per la paura di esporsi su una cosa così intima come la sessualità.

Per molti, colpevolizzarsi è più facile che affrontare il dato di fatto che il genitore, il nonno, il fratello, lo zio, il vicino di casa, ecc. che amavano li hanno abusati sessualmente. Per le vittime di tutte le forme di abuso, come abbiamo già detto, oltre alla vergogna alimentata dalla convinzione che l’abuso sia avvenuto per colpa loro, vi è quella associata alla violazione in sé e per sé nella sua connotazione sessuale.

Rassicurando quella parte dentro di te, ad esempio con un percorso di Mindfulness che ti permetterà di affrontare la vergogna grazie allo sviluppo di una gentilezza amorevole, ti sentirai libero, libero di scegliere, piuttosto che evitare, di parlare e di vivere la tua sessualità.

Sarà allora che potrai prendere per mano il nuovo te stesso e piano piano aiutarlo a uscire, senza fretta né costrizioni.  E’ come se avessi paura del buio perché può far riemergere più facilmente e improvvisamente il mostro, i sentimenti di vergogna, i flash, ecc., e tenessi sempre la luce accesa per dormire. Se superi la vergogna, anche attraverso la masturbazione e le riflessioni di questa news, imparerai gradualmente a spegnere la luce, tenendo tu l’interruttore in mano e non temendo più quello che il buio porta.

Riferimenti

  • Engel, B. (2015). It wasn’t your fault. Freeing Yourself from the Shame of Childhood Abuse with the Power of Self-Compassion. Oakland, CA: New Harbinger Publications
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