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Prendersi cura di sé

Cosa si intende per prendersi cura di sé? Cosa fate, o non fate, per prendervi cura di voi? Dormire bene, mangiare sano, fare attività fisica, meditare, passare del tempo con dei buoni amici, condividere voi stessi con gli altri in occasioni sociali, coltivare la spiritualità, avere un amore, dei contatti fisici…

È molto importante cominciare a esplorare queste e altre aree chiedendoti: “Come mi prendo cura di me giornalmente? Se sono al lavoro, ad esempio, potrei cercare di mettere dei limiti alle email, agli orari, nutrendomi con del cibo appropriato”. Molto spesso, le persone non sanno cosa voglia dire prendersi cura di sé, per cui è necessario essere molto concreti.

Quando parliamo del cibo, ad esempio, osserviamo cosa mangiamo, usiamo carboidrati integrali, mangiamo verdure o frutta, oppure i dolci sono troppo presenti nella nostra dieta? Molte persone, spesso, non cucinano e non hanno alcuna informazione sulla nutrizione. Cominciamo, dunque, a informarci dalle basi. Molte volte il problema di chi ha subìto un trauma è quello del “troppo o troppo poco”: troppo sonno o troppo poco, troppo cibo o troppo poco.  Quindi la domanda da porsi è anche questa: stiamo usando il sonno o l’alimentazione come strategia per affrontare le nostre emozioni e stati d’animo negativi? Molta della disregolazione dei survivors è dovuta al tentativo di gestire con modalità maladattive il proprio vissuto e le proprie emozioni.

 

Questa educazione al prendersi cura di sé è un aspetto molto importante per il benessere fisico ed emotivo. Cosa succede ai survivors quando hanno tempo libero e cercano di rilassarsi? Molto spesso provano ansia perché, quando ci si rilassa, si ha del tempo libero e quindi più spazio per qualsiasi cosa, anche negativa, ad esempio i trigger

Dire a un survivor di non provare ansia o vergogna, o di rilassarsi, non può funzionare, perché queste sono le conseguenze del trauma. Anche i survivors più difficili potranno trovare, nel tempo, un piccolo spazio nel mondo in cui sentirsi a proprio agio, anche loro potranno cominciare a divertirsi e non provare più vergogna. È da queste piccole cose che dobbiamo partire piuttosto che trascorrere passivamente molto tempo davanti alla televisione, perché non ci si sente né liberi né rilassati, perché stiamo solo riempiendo il nostro tempo.

Riferimenti

  • Steele, K. (2016) Training intensivo sul trattamento dei disturbi dissociativi, Roma
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