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E tutte vissero felici e contente

Emma Dante è una delle artiste italiane contemporanee più interessanti. Attrice, drammaturga, regista cinematografica, e soprattutto teatrale, di prosa e lirica, la Dante è un’artista nota a livello internazionale: i suoi spettacoli sono messi in scena ovunque, da Parigi a Buenos Aires a New York. Il suo ultimo film, Le sorelle Macaluso, è stato uno dei pochi successi cinematografici di questa infelice stagione che vede il settore culturale piegato e piagato dalla pandemia globale.
Ma Emma Dante non è solo uno dei fiori all’occhiello della produzione teatrale e cinematografica italiana, Emma è anche una brillante scrittrice. Dopo aver pubblicato a settembre il suo Bestiario Teatrale, vero e proprio excursus che attraversa la sua intera produzione teatrale, aggiorna oggi un lavoro intrapreso già anni fa. È appena uscito infatti E tutte vissero felici e contente, raccolta dove Emma racconta le grandi favole con cui siamo tutte e tutti cresciuti: Biancaneve, Cenerentola, Cappuccetto Rosso…. ma lo fa rivedendo gli stereotipi del maschile e del femminile che quelle favole veicolavano.

Chi l’ha deciso che le numerose eroine delle favole più classiche debbano necessariamente avere bisogno di uomini che le salvino? Possono benissimo cavarsela da sole. Esattamente come possono non corrispondere a canoni estetici predeterminati, è consentito loro non essere graziose o magre o incantevoli. Il lieto fine è un traguardo da guadagnare con la fatica e il male e il dolore inflitti non sempre possono essere perdonati.
Grazie anche alle meravigliose illustrazioni di Maria Cristina Costa, Emma Dante rilegge le favole che hanno fondato il nostro immaginario e ci offre punti di vista diversi, che affondano le radici nel suo immaginario duro, realista e a volte sporco, ma sempre pieno e tracimante di umanità e bellezza, una bellezza mai ovvia, mai canonica, mai gratuita ma sempre straordinariamente vera.

In Cappuccetto rosso vs Cappuccetto rosso la nostra protagonista un po’ sgraziata e grassoccia si trova a confrontarsi col suo doppio magro e pieno di grazia, così come l’avrebbe desiderata una madre assente e anaffettiva. La bella Rosaspina addormentata non è vittima di un incantesimo che la paralizza in un sonno senza fine, bensì di due genitori ossessivi. Non mancano Gli alti e bassi di Biancaneve, dove i personaggi sono calati in uno scenario attuale e drammatico. E poi un quasi dantesco Anastasia, Genoveffa e Cenerentola dove quest’ultima è ben lontana dalla etera e dolce fanciulla che abbiamo conosciuto…
Sullo sfondo di una Sicilia mai così magistralmente presente prendono vita queste creature a volte sgradevoli, decisamente meno ingenue di come le avevamo conosciute, con tratti vendicativi e caratteri difficili, ma libere, libere come non le abbiamo mai viste e per questo bellissime.

E tutte vissero felici e contente

Di Emma Dante
Illustrazioni di Maria Cristina Costa
Nave di Teseo (240 p., ill., € 22,00)

Autore: Margherita Chiti

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