vai al contenuto principale

Trauma e dipendenza

Tra i numerosi disturbi psichici che possono affliggere le persone che hanno subito un trauma vi sono le cosiddette “dipendenze”.

Le forme di dipendenza

Queste possono essere distinte, a loro volta, in dipendenze comportamentali, nelle quali il soggetto dipende da un comportamento o una attività (cibo, sesso, gioco d’azzardo, internet ecc…) e dipendenze correlate all’uso di sostanze, nelle quali si dipende appunto da alcool, droga, nicotina, ma anche psicofarmaci.

Tutte le forme di dipendenza sono caratterizzate da una serie di elementi comuni:

  • si ha la sensazione di non avere il controllo;
  • si prova un desiderio o bisogno irresistibile di agire il comportamento o di assumere la sostanza;
  • si soffre particolarmente quando si tenta di resistere al proprio desiderio o bisogno (astinenza);
  • si sente la necessità di ricorrere a “dosi” sempre maggiori del comportamento o della sostanza per stare bene (tolleranza);
  • non si riesce a far a meno del comportamento o della sostanza anche quando questo causa problemi in famiglia, con gli amici o al lavoro.

Purtroppo l’esposizione a eventi traumatici di varia natura è associata a un incremento importante del rischio di sviluppare dipendenze, sia comportamentali che da sostanze (Banducci et al., 2014).

In uno studio di Kilpatrick e Acierno (2003) è emerso, ad esempio, che le vittime di stupro hanno una probabilità 13,4 volte maggiore di sviluppare una dipendenza dall’alcool e una probabilità 26 volte maggiore di fare abuso di droghe rispetto alla popolazione generale.

Rispetto alle dipendenze comportamentali Dion (2015) riporta tassi di abuso infantile tra i giocatori di azzardo patologici che vanno dal 22% al 56% per le femmine e dal 6% al 45% per i maschi.

Una storia di abusi è inoltre correlata alla presenza di comportamenti sessuali disadattivi (Vaillancourt-Morel, 2015). Perera (2009), in uno studio su 539 giovani adulti, ha concluso che esiste un’associazione tra l’abuso sessuale infantile e la presenza, in età adulta, di un comportamento sessuale compulsivo, indipendentemente dal genere sessuale della vittima, a parte una lieve prevalenza nella popolazione maschile.

Questi e altri dati indicano, in generale, che l’essere esposti a eventi traumatici e, in particolare, l’essere vittime di abusi o maltrattamenti in tenera età, rappresenta un fattore di rischio molto importante per lo sviluppo futuro di una dipendenza patologica.

Abuso e dipendenza

Ma qual è il nesso tra abuso e dipendenza?

Come è noto, subire abusi o maltrattamenti genera molto spesso nella vittima sentimenti di colpa e di vergogna, che possono sfociare in bassa autostima fino all’ auto-disprezzo.

Lo sviluppo cerebrale stesso può essere alterato dalla continua lotta che la vittima è costretta a fare con vissuti emotivi negativi di ansia, angoscia e depressione.

In questa situazione interiore assumere cibo o sostanze, giocare d’azzardo o fare sesso compulsivamente possono rappresentare inizialmente delle strategie di auto-regolazione apparentemente efficaci, cioè dei modi con cui si pensa di alleviare, controllare o evitare temporaneamente emozioni intense e spiacevoli.

A lungo andare, però, il ricorso continuo e ripetuto nel tempo a questi comportamenti o a una particolare sostanza può causare cambiamenti neurochimici stabili nel cervello, dando origine a dipendenze vere e proprie. Queste, a loro volta, sono foriere di altri sentimenti dolorosi, dovuti alle conseguenze negative che determinano nella vita sociale, lavorativa, familiare di chi ne è afflitto, avviando così una spirale di sofferenza che si autoalimenta.

Trattamento

Sono a oggi disponibili diversi interventi efficaci per il trattamento delle varie forme di dipendenza.

Per quanto riguarda il trattamento del Disturbo da Uso di Sostanze, l’intervento di elezione è rappresentato da un approccio combinato di farmacoterapia e psicoterapia individuale o di gruppo e la frequentazione di gruppi di auto mutuo aiuto (American Psychiatric Association). Tra i trattamenti psicoterapeutici efficaci evidence-based vi è la Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) e gli interventi Mindfulness-based (MBI), che agiscono modificando i pensieri disfunzionali, ma anche riducendo la reattività emotiva allo stress e promuovendo l’accettazione (Garland et al. 2014).

Sempre con riferimento alla dipendenza da sostanze in relazione a traumi complessi (Najavits & Hien, 2013) è stato sperimentato con successo un intervento chiamato  Seeking Safety (Najavits et al., 1998), un modello psicoeducazionale di 25 sedute basato sull’utilizzo di tecniche cognitivo-comportamentali e la Terapia Cognitivo-Comportamentale integrata per PTSD e SUD (ICBT).

Per il trattamento del Disturbo da gioco d’azzardo patologico sono ritenuti efficaci i gruppi di auto mutuo aiuto e trattamenti psicoterapeutici di matrice cognitivo-comportamentale e motivazionale (Rash & Petry, 2014).

Per il trattamento delle dipendenze sessuali esistono a oggi diverse modalità di trattamento, sempre di matrice cognitivo-comportamentale, anche se sono necessari ulteriori studi controllati sull’efficacia (Weiss & Schneider, 2015; Rosenberg et al., 2014).

Riferimenti

  • American Psychiatric Association. http://www.psychiatry.org/addiction.
  • American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders: DSM-5. (5th ed.). Washington, D.C.: American Psychiatric Association.
  • Banducci AN, Hoffman EM, Lejuez CW, Koenen KC. (2014). The impact of childhood abuse on inpatient substance users: specific links with risky sex, aggression, and emotion dysregulation. Child Abuse Negl. 38(5):928-38.
  • Dion J, Cantinotti M, Ross A, Collin-Vézina D. (2015). Sexual abuse, residential schooling and probable pathological gambling among Indigenous Peoples. Child Abuse Negl. pii: S0145-2134(15)00086-1.
  • Garland EL, Froeliger B, Howard MO. (2014). Mindfulness training targets neurocognitive mechanisms of addiction at the attention-appraisal-emotion interface. Front Psychiatry.4:173.
  • Kafka MP. (2010). Hypersexual disorder: a proposed diagnosis for DSM-V. Arch Sex Behav.;39(2):377-400.
  • Kilpatrick DG, Acierno R. (2003). Mental health needs of crime victims: epidemiology and outcomes. J Trauma Stress, 16(2):119-32.
  • Najavits LM, Weiss RD, Shaw SR, Muenz LR. (1998). “Seeking safety”: outcome of a new cognitive-behavioral psychotherapy for women with posttraumatic stress disorder and substance dependence. J Trauma Stress.11(3):437-56.
  • Najavits LM, Hien D. (2013). Helping vulnerable populations: a comprehensive review of the treatment outcome literature on substance use disorder and PTSD. J Clin Psychol.;69(5):433-79.
  • Perera, B., Reece, M., Monahan, P., Billingham, R., & Finn, P. (2009). Childhood characteristics and personal dispositions to sexually compulsive behavior among young adults. Sexual Addiction & Compulsivity, 16, 131–145.
  • Rash CJ, Petry NM. (2014). Psychological treatments for gambling disorder. Psychol Res Behav Manag. 7:285-95.
  • Rosenberg KP, Carnes P, O’Connor S. (2014). Evaluation and treatment of sex addiction. J Sex Marital Ther.;40(2):77-91.
  • Vaillancourt-Morel MP, Godbout N, Labadie C, Runtz M, Lussier Y, Sabourin S. (2015). Avoidant and compulsive sexual behaviors in male and female survivors of childhood sexual abuse. Child Abuse Negl. 40:48-59.
  • Weiss R, Schenider JP. (2015). Always turned on. Sex Addiction in the Digital Age. Gentle Path Press.
Torna su