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È possibile crescere anche grazie a un trauma

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Siamo creature biologiche, programmate per sperimentare sia dolore che piacere. Il clichè “la vita continua” rivela in realtà una verità: che anche ai momenti più bui seguiranno momenti di gioia, tranquillità o anche solo di serenità. Come dice il poeta Rumi.

Un trauma, come sappiamo, quasi sempre può distruggere o destabilizzare il mondo di una persona. Da un lato, scatena emozioni molto intense, quali l’ansia, la paura, la vergogna, la sfiducia, dall’altro induce un senso di distacco e intorpidimento. Il trauma può minare il nostro senso di controllo, mostrandoci quanto questo sia in realtà fragile.

Ma come per tutte le cose della vita che non sono mai bianche o nere, ma bianche e nere, anche il trauma più terribile può aprirci la possibilità a qualcosa di positivo. Non si tratta però solo di persone che guariscono dal trauma ritornando a una forma di normalità ma, come il termine crescita implica, si tratta di qualcosa di più profondo, di nuovo, di prezioso che si può sviluppare da questa esperienza. Questo avviene solo nel caso in cui, anche attraverso gli insegnamenti della Mindfulness, noi non ci chiudiamo al trauma. Questa è un’idea molto antica. Rumi, un poeta persiano del 13esimo secolo, infatti, ha scritto di considerare i dolori come messaggeri di qualcosa che merita di essere ascoltato.

Il trauma come occasione di crescita è un concetto molto importante perchè di solito siamo abituati ad associare il trauma a un modello di malattia e a interpretarlo unicamente come danno psicologico duraturo e permanente.

L’esperienza del trauma, invece, non è una sentenza a vita di disagio emotivo; non è giusto credere che quest’esperienza dolorosa sia interamente e totalmente negativa. Chiunque ha sofferto la perdita di qualcuno amato, ad esempio, conosce il dolore del lutto e il vuoto che rimane. Allo stesso tempo, però, la perdita può essere liberatoria nella misura in cui il sopravvissuto si adatta a un mondo nuovo e diverso. In questo modo il vuoto può essere riempito e, anche se il dolore non andrà mai via, si attenua e si può trasformare in qualcos’altro di buono per noi.

Riferimenti

  • Marzillier, J. (2012). To Hell and Back: Personal Experiences of Trauma and How We Recover and Move on. London: Robinson
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