L’impatto dell’abuso verbale infantile sull’adulto di domani
Quando si parla di maltrattamenti infantili, l’attenzione cade subito sulla violenza fisica: percosse, strattoni, punizioni corporali. Sono gesti visibili, immediatamente riconoscibili come pericolosi. Ma c’è un’altra forma di abuso, meno evidente ma altrettanto dannosa: l’abuso verbale, spesso sottovalutato proprio perché più difficile da rilevare.
Uno studio pubblicato su BMJ Open ha analizzato oltre 20.000 adulti in Inghilterra e Galles, usando strumenti come il questionario ACE (Adverse Childhood Experiences) e la scala Warwick-Edinburgh di benessere mentale. L’obiettivo? Capire come le esperienze infantili influenzino il benessere psicologico in età adulta.
I risultati parlano chiaro:
- chi ha subito violenze fisiche da bambino ha il 52% di rischio in più di scarso benessere mentale;
- chi ha subito abuso verbale arriva al 64%;
- se i due abusi si combinano, la percentuale sale al 29% (contro il 16% di chi non ha subito traumi).
Un dato interessante riguarda l’evoluzione di questi fenomeni nel tempo. sembra essere diminuito nel corso dei decenni: dal 20% tra i nati negli anni ’50-’70 al 10% dopo il 2000. Al contrario, l’abuso verbale è in crescita: dal 12% prima del 1950 al 20% tra i nati dopo il 2000.
Jessica Bondy, fondatrice di Words Matter, commenta: «Le parole possono ferire profondamente e lasciare segni duraturi sulla salute mentale e sullo sviluppo di un bambino. Ridurre la violenza fisica non basta: occorre fermare anche quella verbale».
I dati invitano a un cambio di prospettiva: non basta dire ai genitori cosa non fare. Serve dare strumenti concreti per costruire relazioni sane, basate su ascolto, fiducia e valorizzazione.
L’abuso verbale è un fattore modificabile. Ridurne la diffusione significa migliorare le esperienze infantili e ridurre il rischio di fragilità psicologiche in età adulta. Programmi internazionali come INSPIRE dell’OMS propongono strategie basate su evidenze scientifiche per prevenire la violenza sui minori, comprese forme di abuso emotivo come minacce, denigrazione e intimidazioni.
Conclusioni
L’abuso fisico lascia segni immediati, ma anche quello verbale, meno visibile, ha effetti profondi e duraturi. Per proteggere davvero la salute mentale delle nuove generazioni non basta eliminare le punizioni fisiche: occorre promuovere un’educazione positiva, fatta di ascolto, incoraggiamento e fiducia.
Riferimenti
- Bellis, M. A., Hughes, K., Ford, K., et al. (2025). Comparative relationships between physical and verbal abuse of children, life course mental well-being and trends in exposure: A multi-study secondary analysis of cross-sectional surveys in England and Wales. BMJ Open, 15, e098412.
- World Health Organization. (2018). INSPIRE handbook: Action for implementing the seven strategies for ending violence against children. (https://www.who.int/publications/i/item/inspire-seven-strategies-for-ending-violence-against-children)
- Thomas, T. (2025). Verbally abused children more likely to have poor mental health as adults, study finds. The Guardian.

