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I vari tipi di vergogna

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È importante rendersi conto che un abuso sessuale infantile causa vari tipi di vergogna:

 

  1. La vergogna e l’umiliazione che derivano dalla violenza in sé e dal sentimento di impotenza e disperazione
  2. La vergogna provata quando da bambini abbiamo sentito di deludere i genitori o altre figure significative
  3. La vergogna che può derivare dal rendere noto l’abuso
  4. La vergogna che deriva dai nostri tentativi di affrontarla, attraverso comportamenti di dipendenza, autolesionismo, aggressione degli altri o altre modalità distruttive
  5. La vergogna che abbiamo affrontato quando l’abusante ha riversato la sua vergogna su di noi, facendocela provare

 

Vediamo ora i vari punti nel dettaglio.

 

  1. Essere una vittima è già di per sé un’esperienza che provoca vergogna, data l’umiliazione che deriva dall’essere violati, specialmente se si tratta di un adulto di cui il bambino si fidava, e la conseguente confusione e perdita di controllo che si sperimenta.
  2. Nei casi in cui un bambino è stato fisicamente o emotivamente abusato da una figura significativa che ha spacciato questa violenza per “disciplina” o “punizione”, vi è l’ulteriore vergogna legata al credere di aver avuto dei comportamenti sbagliati e di aver, quindi, deluso l’adulto di riferimento.
  3. Un’ulteriore fonte di vergogna può derivare dal fatto che l’abuso sia reso noto. Questa esperienza di vergogna è forse ancora più intensa in caso di abuso sessuale. Oltre all’abuso in sé, può aggiungersi il peso della reazione degli altri. Ad esempio, quando i commenti e gli atteggiamenti di chi ne viene a conoscenza lasciano intendere che sia stata colpa della vittima che, in qualche modo, ha provocato l’abusante. Come se questo non bastasse, si può aggiungere anche la reazione dei familiari all’allontanamento dell’abusante. Molti empatizzano con quest’ultimo che è solo e soffre la lontananza dai propri cari, e non si schierano dalla parte della vittima. Piuttosto che condividere il suo carico di vergogna, ne aggiungono dell’altra. Alcuni provano vergogna anche per le reazioni delle persone con cui si confidano e che non credono a quanto viene loro confessato. Magari si arrabbiano con la vittima, pensano che sia una bugiarda e che abbia inventato tutto per avere attenzione. Paradossalmente, la trasformano quindi da vittima innocente ad aggressore. “Come hai potuto dire tutte queste cose sul suo conto? è una persona così dolce e carina”. Le vittime possono provare una terribile vergogna anche quando devono parlare con la polizia o altre autorità. E se il bambino poi finisce in un’aula di tribunale la sua vergogna aumenta ulteriormente. La vergogna fa, quindi, sentire esposti, vulnerabili, in un modo dolorosamente sminuente. Più il bambino deve raccontare dell’abuso, più si sentirà esposto.
  4. Un altro tipo di vergogna è quello legato al modo in cui le vittime hanno cercato di far fronte all’abuso. Alcune vittime possono fare sui loro figli quanto hanno subito a loro volta dai genitori, altre possono rendersi conto di aver allontanato tutte le persone a loro care, che volevano aiutarle, e vergognarsi per questo, altre ancora possono diventare abusanti fisicamente o emotivamente con i loro partner.
  5. Molti abusanti riversano la vergogna che provano per loro stessi, a causa di accadimenti dell’infanzia, sulle piccole vittime. Ad esempio, un padre che aveva a sua volta avuto terribili esperienze di abuso sessuale aveva proiettato la sua vergogna sulla figlia, facendogliela provare. In altre parole, non era stato in grado di contenere la vergogna provata, riversandola su di lei.

 

Pertanto, nel momento in cui si realizza quanti tipi di vergogna possono esserci nelle vittime di abuso, si riesce a comprendere quanto possa essere difficile guarire e quanto questo percorso richieda tempo, pazienza e comprensione.

Riferimenti

  • Engel, B. (2015). It Wasn’t Your Fault. Freeing Yourself from the Shame of Childhood Abuse with the Power of Self-Compassion. New Harbinger
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