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L’incesto negato e l’oblio collettivo: l’eredità di Freud e Kinsey Seconda parte

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Nella news precedente abbiamo visto il ruolo di Freud sui primi studi sul trauma da abuso nella genesi dell’isteria e quali sono stati i fattori che lo hanno portato a ripudiare la sua teoria.
La reazione collettiva a voler dimenticare e a favorire l’oblio ha portato i ricercatori ad allontanarsi dalla realtà delle esperienze delle vittime di incesto. Judith Herman mette in luce che anche Alfred Kinsey “sebbene non abbia mai negato la realtà dell’abuso sessuale infantile, abbia fatto tutto il possibile per minimizzarne l’importanza” (Herman, 1981, p.16).

Nonostante la maggioranza dei casi di incesti rivelati ai ricercatori di Kinsey fosse trans-generazionale e coinvolgesse abusanti che erano zii, padri, e nonni piuttosto che fratelli, reputarono comunque adatto scrivere il seguente commento sui dati raccolti:
“L’incesto eterosessuale si verifica con maggiore frequenza nel pensiero dei clinici e degli assistenti sociali di quanto non accada nella realtà. Possono esserci molti uomini che hanno pensato alla possibilità di relazioni sessuali con sorelle o madri o altre parenti donne, ma anche questo non è universale ed è solitamente confinato a periodi di tempo limitati agli anni più giovani dei ragazzi. I contatti incestuosi più frequenti sono tra bambini pre-adolescenti, ma il numero di questi casi tra adolescenti o maschi più adulti è molto piccolo” (1948, p.558).
In conclusione, se da un lato Kinsey e i suoi colleghi ricercatori abbiano avuto il coraggio e l’onestà di informare la comunità scientifica e il pubblico sulla prevalenza dell’omosessualità, della masturbazione, dei rapporti sessuali prematrimoniali ed extra coniugali, del contatto con gli animali, della capacità multiorgasmica di alcune donne, dall’altro non hanno affrontato il problema dell’abuso sessuale infantile. Come suggerisce la Herman, la motivazione potrebbe ricercarsi in una comunità non ancora pronta ad ascoltare simili dati. O forse c’è anche un’altra spiegazione: che i dati riportati dagli autori fossero distorti dal loro atteggiamento benevolo verso questo triste fenomeno.
Tuttavia la reazione naturale dell’uomo di bandire dalla propria coscienza un evento atroce spiegherebbe la tendenza delle persone a negare che quell’evento sia realmente successo, anche se a dirlo è il proprio figlio nei riguardi del partner.

Riferimenti

  • Russell, D.E.H. (1986). The Secret Trauma. Incest in the lives of girls and women. New York: Basic Books
  • Herman, J. (1997). Trauma and Recovery. The Aftermath of Violence – from domestic abuse to political terror. New York: Basic Books
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