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La perdita della memoria ha una spiegazione

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La perdita della memoria in chi ha subìto un abuso può avvenire per diverse ragioni. Se eravamo molto giovani quando lo abbiamo subìto potevamo non essere in grado di formare i pensieri o rendere a parole le emozioni e le sensazioni.

Se, invece, eravamo già nella condizione di parlare, magari non avevamo un vocabolario per descrivere le tipologie di attività sessuali adulte che accadevano. È più difficile ricordare un evento quando non si hanno a disposizione parole per descriverlo.

Allo stesso modo, l’abuso può essere difficile da ricordare se è avvenuto quando eravamo inconsapevoli, addormentati o sotto l’influenza di alcool o droghe.

La perdita della memoria può rappresentare una significativa modalità per affrontare l’abuso. Se papà mi sta facendo qualcosa che mi sembra strano, qualcosa che potrebbe cambiare la mia considerazione di lui, possiamo inconsapevolmente decidere che è meglio dimenticare quello che sta facendo.

Le vittime di abusi estremamente violenti possono soffrire di amnesia traumatica, in cui la natura violenta e scioccante dell’abuso causa una totale perdita di memoria dell’evento.

La perdita di memoria, inoltre, ci protegge dalla tensione psicologica sovrastante e continua successiva all’esperienza. L’abuso sessuale genera spesso confusione, è doloroso, porta con sé vergogna, angoscia e umiliazione. Potremmo non avere nessuno con cui parlarne e nessuna occasione per risolvere le nostre emozioni. Potremmo quindi convincere noi stessi che se lo dimentichiamo o ci diciamo che non è successo, possiamo andare avanti.

La perdita di memoria ci protegge, infine, dalle emozioni dolorose che sono indirettamente correlate all’abuso. Un survivor potrebbe temere che ricordare solleverà altre questioni. Ad esempio, perché mamma non mi ha protetto da quello che faceva papà? Lo sapeva per forza. Non le è interessato difendermi?

Ignorare queste domande permette apparentemente di vivere un presente più tranquillo.

Ma non ricordare il passato è un po’ come essere morti e non ricordare, quindi, nemmeno la propria vita.

Per guarire, quindi, dobbiamo poter accedere con coraggio a queste memorie bloccate.

Riferimenti

  • Maltz, W. (2012). The Sexual Healing Journey. A guide for survivors of sexual abuse. William Morrow
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