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Esercizio: come creare una propria rete di supporto per guarire dal trauma

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Che ci piaccia o no, tutti gli esseri umani sono biologicamente programmati per aver bisogno di conforto e trarre energie positive dalla vicinanza e dal contatto umano. L’autosufficienza è sicuramente un fattore importante da sviluppare, ma dobbiamo aver ben chiaro che non si può vivere una vita da soli.

Inoltre le vittime di un trauma che hanno vicinanze affettive e relazioni di supporto tendono a guarire più velocemente e i risultati del loro percorso terapeutico si mostrano più duraturi nel tempo.

Se hai già degli amici, considerati fortunato. Se non ne hai, costruire la tua rete umana di vicinanza e di sicurezza richiederà sicuramente tempo ed energia, ma è qualcosa che devi scegliere di fare per il tuo benessere. Il tuo obiettivo adesso è quello di essere selettivo sulle persone a cui rivolgerti per creare la tua rete.

Per ora non ci sei riuscito perché forse il tuo abusatore potrebbe aver cercato di isolarti durante l’infanzia oppure potresti essere stato trascurato o non accudito nei tuoi bisogni primari dalla tua famiglia. Forse potresti essere stato tu il genitore dei tuoi genitori, mentre magari cercavi di prenderti cura e di proteggere i tuoi fratelli o altri membri della famiglia. Per questo motivo, probabilmente, chiedere aiuto e appoggiarti agli altri può sembrarti una storia proveniente da un altro pianeta. Sentirti al sicuro in compagnia degli altri richiederà tempo.

Anche se pensi che non ci sia nessuno di cui al momento ti puoi fidare, non abbandonare la speranza. Puoi imparare a costruire una rete di supporto con una persona alla volta. Come?

Suggerendoti un esercizio con una serie di domande che ti aiuteranno a scegliere gli altri supportivi per te.

Esercizio:

  1. Quali sono le persone con cui non ti potresti sentire a tuo agio a condividere la tua esperienza traumatica? Scrivi un elenco di 5 o più persone. Vicino a ogni persona indica almeno una ragione per cui non ti senti sicuro. Anche se non c’è una ragione chiara o razionale, non preoccuparti. Scrivi semplicemente no.
  2. Quali sono le persone con cui ti potresti sentire a tuo agio a condividere la tua esperienza traumatica? Scrivi un elenco di 5 o più persone fino a 12. Non più di 12 perché si è visto che generalmente è difficile mantenere un’intimità emotiva con più di una dozzina di persone.
  3. Per ognuna delle persone che hai indicato nell’elenco di quelle di cui ti fidi domandati:
  • Cosa ti ispira fiducia di questa persona?
  • Cosa conosce questa persona del trauma in generale o dell’abuso?
  • Questa persona è a suo agio nel parlare delle emozioni oppure è una persona che nasconde o teme le emozioni?
  • Questa persona è capace di ascoltare veramente? È capace di aspettare che tu finisca di dire quello di cui hai bisogno prima di dare consigli o feedback?
  • Questa persona ti accetta e si prende cura di te o hai piuttosto l’impressione che ti giudichi?
  • Questa persona è meritevole della tua fiducia in alcuni aspetti, e non meritevole in altri, come accade normalmente?
  • Questa persona quanto è disponibile a supportarti? Ha una sua vita privata serena e senza gravi problemi personali non trattati, dipendenza da alcool o droghe, disagi economici, lavorativi, ecc.? E’ importante capire che, anche se una persona ti ama, potrebbe non avere al momento il tempo e la serenità per poterti aiutare.
  1. Dopo aver risposto alle domande sopra elencate, rivedi la lista delle persone di cui ti fidi (punto 2) ed elimina quelle con cui non ti senti davvero al sicuro, a meno che queste non abbiano ricevuto molte risposte positive alle domande di cui sopra.

Se non sai ancora darti una risposta o hai dei dubbi, pensa a una bambina, una ragazza o una donna vittima di un trauma per cui provi compassione. Pensi che sarebbe al sicuro con la persona che hai scelto? Se sì, perché? Se no, perché?

Se non sei ancora sicuro, prova a condurre un dialogo tra te come sei oggi e il bambino interiore traumatizzato. Anche se non arriverai a una decisione, avrai maggiore chiarezza sul perché ti senti confuso rispetto a questa persona.

Riferimenti

  • Matsakis, A. (2003). The Rape Recovery Handbook. Step-by-Step Help for Survivors of Sexual Assault. Oakland, CA: New Harbinger Publications
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