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Disturbo bipolare e trauma

Il trauma infantile è un’esperienza complessa, frequentemente riportata da coloro che soffrono di disturbo bipolare. Ma a cosa ci riferiamo quando parliamo di questo disturbo? Tutti noi sperimentiamo diverse emozioni e fluttuazioni dell’umore durante la giornata e al variare dei contesti: ad esempio, possiamo essere felici ed emozionati all’idea che stiamo per riabbracciare la persona amata e poi tristi, in ansia o preoccupati quando le cose non vanno come vorremmo o a fronte di una brutta notizia. Questo susseguirsi e alternarsi di stati emotivi non equivale all’avere un disturbo dell’umore, come quello bipolare, piuttosto rappresenta la normale e fisiologica fluttuazione degli stati interni.

Chi soffre di disturbo bipolare alterna stati di depressione maggiore, caratterizzati, per esempio, da basso tono dell’umore, assenza di speranza, perdita d’interesse e piacere, a stati detti maniacali o ipomaniacali, in cui si presenta un umore elevato in modo anomalo e persistente, caratterizzato da senso di superiorità e grandezza, o irritabile, e un aumento altrettanto anomalo e persistente dell’attività finalizzata o dell’energia; di conseguenza, la persona appare iperattiva, esageratamente ottimista e impulsiva (APA, 2013). All’inizio tutto sembra naturale, l’energia e l’entusiasmo sembrano produrre solo che vantaggi, ma in realtà il disturbo bipolare, nella sua scia, porta una sofferenza quasi intollerabile.

Le emozioni di una persona affetta dal disturbo bipolare possono passare in tempi rapidi da un profondo stato depressivo ad un’eccitazione smodata, senza nessuna ragione apparente. Nella fase maniacale, il disturbo si manifesta tipicamente in forme di disinibizione esasperata e in altri comportamenti eccessivi e socialmente inappropriati, fino a manifestazioni psicotiche. Al contrario, le fasi depressive possono risultare talmente gravi da portare anche ad episodi di autolesionismo. L’abuso di alcol e droghe associato al disturbo bipolare non è infrequente.

Nello stato euforico si ha una vasta ricchezza emotiva e sensuale e spesso nascono amori intensi e meravigliosi, ma di fondo sbagliati o, all’opposto, si chiudono relazioni importanti e profonde: la persona, infatti, è attratta da tutto ciò che è smodatamente eccitante e stimolante, la stabilità e la tranquillità vengono percepite come poco interessanti. Nello stato depressivo, invece, si assiste ad uno spegnimento, tutto sembra piatto, monotono e poco o per nulla gradevole e appassionante.

Tipologie di disturbo bipolare

In base all’oscillazione del tono dell’umore è possibile rintracciare tre tipologie di disturbo bipolare: il disturbo bipolare di tipo I, quello di tipo II e il disturbo ciclotimico o ciclotimia.
Il disturbo bipolare di tipo I è caratterizzato dall’alternanza di fasi depressive e maniacali o miste, o dalla sola presenza di ricorrenti episodi maniacali. Generalmente la fase maniacale e la fase depressiva si susseguono senza la presenza di un intervallo libero; in altre forme, al contrario, è presente un periodo di umore stabile (eutimia) tra una fase e l’altra.
Il disturbo bipolare di tipo II è caratterizzato da episodi di depressione maggiore e da stati qualitativamente simili alla mania, ma meno intensi, denominati: ipomaniacali.
Il disturbo ciclotimico è caratterizzato da un’alterazione cronica dell’umore, presente consecutivamente per almeno due anni. Per porre diagnosi di disturbo ciclotimico è necessaria la presenza di diversi episodi ipomaniacali e di periodi con sintomi depressivi; la sintomatologia depressiva non raggiunge i criteri di gravità e durata dell’episodio depressivo maggiore. L’esordio è spesso precoce, nell’adolescenza o nella prima età adulta (APA, 2013; Cassano & Tundo, 2006; Pancheri & Cassano, 1999).

Disturbo bipolare e relazione con il trauma

Il maltrattamento sui minori è definito come un comportamento dannoso messo in atto da altri significativi nei confronti di un minore. A parte le forme che si verificano tra pari (ad esempio, il bullismo a scuola), molti bambini soffrono di eventi traumatici causati da persone adulte che dovrebbero prendersi cura di loro, ma non riescono a svolgere questo ruolo. Tale comportamento disfunzionale è differenziato da forme attive e passive (abuso e abbandono) e da quello che viene detto dominio personale interessato (emotivo, fisico e sessuale).
Vi è un accordo unanime sul fatto che il disturbo bipolare sia determinato da fattori di rischio genetici (cioè si tratta di un disturbo ereditario) e ambientali (come, ad esempio, la presenza di abuso sessuale infantile) che interagiscono fra loro.
Ci sono ancora pochi studi che valutano le conseguenze del trauma in un campione comunitario di pazienti affetti da bipolarismo. I giovani adulti con disturbo bipolare e trauma infantile hanno mostrato una maggiore prevalenza dell’attuale rischio di suicidio, una maggiore gravità dei sintomi depressivi e una maggiore compromissione del funzionamento rispetto ai soggetti con disturbo bipolare senza trauma infantile. Le esperienze di trauma infantile sembrano essere un fattore di rischio ambientale per esiti clinici peggiori e maggiore compromissione del funzionamento (de Azambuja Farias et al., 2019; Haussleiter et al., 2020).
In tempi recenti, è stato anche esplorato il ruolo del maltrattamento sui minori per i disturbi bipolari, dimostrando che queste esperienze avverse sono piuttosto comuni tra i pazienti con diagnosi di tali disturbi: circa la metà dei pazienti (51% e 54%) ha riportato esperienze di abuso e abbandono nell’infanzia (Haussleiter et al., 2020).
Il trauma infantile è associato alla gravità e al decorso dei disturbi bipolari. È stato più volte dimostrato che le esperienze di abuso e abbandono nei pazienti bipolari sono associate a una precoce insorgenza della malattia, a tendenze suicide più forti (incluso un elevato rischio di tentativi di suicidio) e ad un maggiore abuso di sostanze (Aas et al., 2016). Inoltre è dimostrato che esiste un’associazione coerente tra traumi infantili e caratteristiche cliniche più gravi nel disturbo bipolare (Etain et al., 2013).

Trattamento

Il disturbo bipolare è caratterizzato da una complessità per cui spesso i pazienti e i familiari si ritrovano smarriti: la consapevolezza del suo carattere patologico o, all’opposto, la sua negazione, l’accettazione di aver bisogno di aiuto farmacologico e non o il rifiuto, le relazioni interpersonali, la vita lavorativa, sentimentale ed erotica, sono tutti aspetti da tener presente non solo per aiutare la persona a riprendere in mano la propria vita, ma anche per comprendere al meglio le difficoltà e le esigenze di chi soffre di questo disturbo. Per tali ragioni psicoterapia e farmacoterapia risultano indispensabili: la psicoterapia aiuta la persona ad avere maggiore consapevolezza di ciò che le sta accadendo, dei suoi drammi, delle sue tragedie, ma anche dei suoi sogni e speranze; inoltre, è di grande aiuto alla terapia farmacologica, visto il grande problema di compliance che spesso ci si trova ad affrontare.

Il trattamento del disturbo bipolare associato al trauma prevede, oltre al trattamento farmacologico che, come detto, è imprescindibile, interventi di TCC per i sintomi del disturbo e interventi specifici rivolti al trauma.
Se vuoi un ulteriore approfondimento, visita la sezione relativa ai trattamenti.

Riferimenti bibliografici

  • Aas M. et al. (2016). The role of childhood trauma in bipolar disorders. International Journal of Bipolar Disorders, 4:2.
  • American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders: DSM-5. American Psychiatric Association, Washington, DC.
  • Cassano, G.B. & Tundo, A. (2006). Psicopatologia e clinica psichiatrica. UTET, Torino.
  • de Azambuja Farias, C. et al. (2019). Clinical outcomes and childhood trauma in bipolar disorder: A community sample of young adults. Psychiatry Research, 275:228-232
  • Etain, B. et al. (2013). Childhood trauma is associated with severe clinical characteristics of bipolar disorders. Journal of Clinical Psychiatry, 74(10): 991-998.
  • Haussleiter, I.S. et al., (2020). Role of child maltreatment and gender for bipolar symptoms in young adults. International Journal of Bipolar Disorders, 8:10.
  • Pancheri, P. & Cassano, GB. (1999). Trattato Italiano di Psichiatria, Seconda Edizione. Masson, Milano.
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